Al martedì mattina verso le ore 11.00 mi chiama una delle mie educatrici con una chiamata normale, e insieme parliamo di quello che facciamo durante la giornata, ad esempio: "cosa stai facendo?" chiede lei a me: "sto guardando la TV" oppure "sono fuori a fare un giro con mio fratello e nel frattempo magari faccio un po' di spesa".In secondo luogo: "Sei in montagna? Prendi il sole? Quando rientri a Milano? Terza cosa: "Stai curando i tuoi nipoti? Fanno disperare?" Ultima cosa: è molto bello per me poter parlare o chattare con gli educatori perché li conosco da anni e so che posso parlare di qualunque cosa e confidarmi. Poi questa mia educatrice la conosco da anni. quindi mi fido di lei. Quando ho iniziato a frequentare la cooperativa è stata la prima persona che ho conosciuto, praticamente siamo arrivati insieme, si può dire.
Ridevo e scherzavo con lei e a volte si cucinava insieme la pizza col prosciutto cotto oppure
con i carciofi sotto'olio. Di primo a volte pasta alla amatriciana o alla carbonara. Poi ricordo che quando eravamo ancora in Giambellino, a volte quando facevamo gli spettacoli teatrali assieme a un nostro ex educatore che faceva il regista, festeggiavamo al centro, mangiando le pietanze portate dai genitori, tirando le ore 23.00 di sera. Riflessione: queste attività mi piacciono molto perché ho l'occasione di stare in compagnia al cellulare e e anche di fare delle battute spiritose, e di scoprire, magari, se hanno piacere, gran parte dalla vita di persone che conosco e si fidano di me. GiordiRidevo e scherzavo con lei e a volte si cucinava insieme la pizza col prosciutto cotto oppure
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